Tanta amarezza. Questo mi rimane dalla partita di ieri sera.
Alcune considerazioni.
1) Lo sai che le tabelle portano una sfiga immensa, vero? E allora, caro Max, da oggi in poi evita come la peste di farne di nuove. Siamo una squadra in emergenza, dobbiamo ragionare da squadra in emergenza. Ossia contare gli arruolabili, mandarli in campo e cominciare a pregare.
2) Il nostro contributo di due infortunati a partita continua a vele spiegate. Ieri è toccato a Bonera (gomitata allo zigomo) e Legrottaglie (calcio in fronte). Ormai leggere la lista degli indisponibili non mi fa più alcuna rabbia:
Boateng (incerto 26ª giornata), Zambrotta (incerto 26ª giornata), Inzaghi (stagione finita), Amelia (incerto 26ª giornata), Nesta (incerto 26ª giornata), Gattuso (incerto 24ª giornata), Pirlo (incerto 24ª giornata), Seedorf (incerto 25ª giornata), Strasser (incerto 25ª giornata), Ambrosini (incerto 28ª giornata), Abate (incerto 24ª giornata), Bonera (da valutare), Legrottaglie (da valutare).
Praticamente metà squadra azzoppata, a poco più di metà stagione.
Per il prossimo inverno non più ritiro a Dubai, ma a Medjugorje.
3) Il nostro miglior straniero, Culovic, si è trasferito altrove durante la sessione invernale del mercato. Anche ieri sera se ne è sentita molto la mancanza: doppio palo più unico che raro.
Ho paura che Culovic si si trasferito assieme a Nagatomo dall’altra sponda del naviglio. Quella sbagliata.
4) Sfiga a parte, meno male che Emanuelson è un mancino. Di sinistro ha tirato due merde a porta quasi vuota da far gridare allo scandalo. E Oddo? Vogliamo parlare dei cross di Oddo? In tutta la partita non ce ne sono stati due di non dico simili, ma neanche parenti tra di loro: rasoterra, al terzo anello, dal fondo a uscire, dal fondo a rientrare, dal fondo direttamente fuori, missili diretti dall’altra parte del campo o lentissime ciofeche immonde puntualmente preda del portierte.
Perché gli unici terzini con gli scarpini palmati dobbiamo averceli proprio noi?
5) Contro le difese a fortino non riusciamo a creare una breccia, vuoi perché non abbiamo crossatori decenti e vuoi perché non abbiamo nemmeno tiratori da fuori. Inoltre Ibrahimovic e Pato sono francamente incompatibili tra loro, perlomeno a questo punto della stagione. O imparano per amor di squadra ad andare d’amore e d’accordo (e pure in fretta, aggiungo io) oppure si rischierà veramente di perdere punti per vizi puramente formali.
Un consiglio, cari signori: durante i 95 minuti del match guardate di più alla sostanza (ossia vincere le partite) e poi, in spogliatoio o durante la settimana, badate pure alla forma (ossia sfogatevi e prendetevi pure a calci in culo); se questa soluzione dovesse risultare vincente, ben venga.
6) Era dal 1958 (quarti di finale di Coppa Italia tra Torino e Pro Patria) che non assistivo ad un catenaccio così furibondo. Evviva lo spettacolo, evviva il calcio champagne.
7) Ad un certo punto della partita ho creduto di assistere ad un match tra il Milan e una formazione del Sei Nazioni di Rugby. Poi ho guardato meglio e ho capito che quella non era una squadra di rugby: simulavano e perdevano tempo in maniera assurda.
8) Il discorso fatto sugli arbitri la volta scorsa lo ribadisco pienamente qui: tanti pesi e tante misure. Se Damato avesse tenuto con la Lazio lo stesso metro di giudizio che ha tenuto Tagliavento col Milan, avrebbero finito la partita in 4. Ho capito che così il campionato si riapre, la favola della remuntada si compie, Leonardo viene beatificato in piazza Duomo, la gazzetta dello sport (media-partner ufficiale dell’Inter) vende un triliardo di copie e blablabla, ma perlomeno fatelo in maniera più sottile. Non è ammissibile che della gentaglia possa pestare impunita per tutto un incontro, godendo di arbitraggi magnanimi.
Un esempio su tutti:
– Ledesma che al 5° minuto interrompe di mano e volontariamente l’azione del Milan: da regolamento il gioco andrebbe interrotto e il giocatore ammonito oppure, se si dà vantaggio come in questo caso, si ammonisce Ledesma alla prima occasione utile. Niente di fatto.
– Lo stesso Ledesma che al 60° minuto trattiene Robinho per la maglia a centrocampo (che però riesce a divincolarsi): da regolamento il gioco andrebbe interrotto e il giocatore ammonito oppure, se si dà vantaggio come in questo caso, si ammonisce Ledesma alla prima occasione utile. Niente di fatto.
– Ancora Ledesma che al 65° minuto trattiene Robinho per la maglia a centrocampo (che però riesce a divincolarsi): da regolamento il gioco andrebbe interrotto e il giocatore ammonito oppure, se si dà vantaggio come in questo caso, si ammonisce Ledesma alla prima occasione utile. E infatti si becca il giallo.
Due azioni identiche nel giro di 5 minuti: la prima non è giallo, la seconda sì.
Attendo spiegazioni.
9) Il tenente Kozak. Riesce nell’impresa di mandarne due all’ospedale, di saltare sempre coi gomiti alti, di tuffarsi ad ogni contatto e di mandare affanculo arbitro e avversari senza essere mai sanzionato col giallo. Si fa ammonire come un pollo solo perché spintona Yepes al petto.
Reja giura che è un ragazzo buonissimo. Meno male: cosa ci avrebbe fatto se fosse stato un figlio di puttana?
